La FIOM CGIL di Basilicata giudica inaccettabile il tentativo del cosiddetto "sindacato riformista" della FIAT di Melfi, di esprimere giudizi frettolosi e fuorvianti sulla situazione reale alla SATA e nel gruppo FIAT.

Allo stabilimento della Magneti Marelli di Melfi, prevede un investimento di 8 milioni di euro per le produzioni dell’assale posteriore della Fiat Nuova Panda che verrà prodotta a Pomigliano

Le assemblee hanno all’ unanimità votato il consenso alla FIOM-CGIL a non firmare conclusivamente l'accordo.

La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil, congiuntamente alla Fiom-Cgil della Basilicata e a tutte le delegate ed i delegati Rsu Sata eletti nella propria lista, ritiene necessario che rispetto all’ipotesi d’intesa realizzata lo scorso 31.3.2011, si esplicitino i seguenti punti ...

STATO di AGITAZIONE con un presidio per Lunedì 28 Marzo 2011 alle 9.00 davanti al Centro Oli di Viggiano, affinché anche l’ENI FACCIA CHIAREZZA sulla mancanza di lavoro comunicata dall’Azienda Sudelettra.

La FIOM-CGIL Basilicata ribadisce la necessità di trovare un Accordo sulla nuova organizzazione del lavoro senza tagliare le pause, partendo dalle proposte avanzate dalla sola delegazione FIOM durante gli incontri con la Direzione.

La FIOM-CGIL di Basilicata unitamente alla RSU ha ribadito le proposte avanzate negli incontri precedenti per migliorare le condizioni di lavoro senza tagliare le pause ...

Noi lavoratori e lavoratrici dello stabilimento SATA di Melfi
CHIEDIAMO ...

La FIOM-CGIL di Basilicata unitamente alla RSU giudica pericoloso ed illegittimo questo atteggiamento contro i lavoratori e le regole democratiche di questo paese ...

E’ questa l’ennesima crisi che si vuole scaricare sui lavoratori per responsabilità gestionali e amministrative tutte Aziendali ...

Con questa comunicazione la Direzione SATA ha dovuto prendere atto delle proposte avanzate dalla delegazione FIOM fatte nell’incontro di Dicembre che chiedevano di non tagliare le pause e non peggiorare i carichi di lavoro, anche alla luce delle eccessive limitazioni ( 50 % circa ) prodotte dal vecchio metodo di lavoro TMC2 e denunciate dalla recente inchiesta prodotta dall’Osservatorio sull’Industria della FIOM-CGIL.

LA FIOM CGIL non ha firmato in quanto è prevista:
- la cancellazione del contratto nazionale dei metalmeccanici
- l’intensificazione della prestazione lavorativa ed il peggioramento delle condizioni di lavoro e della salute, con il taglio delle pause ed i riposi;
- la possibilità di inserire turni da 10 ore di lavoro;
- la penalizzazione economica sulla retribuzione dovuta in caso di malattia;
- la cancellazione dei rappresentanti sindacali eletti dai lavoratori (R.S.U.) sostituiti da rappresentanti nominati dalle organizzazioni firmatarie che esistono solo se firmano e sostengono le posizioni dell’impresa, cancellando ogni forma di dissenso;
- la possibilità di sanzionare individualmente il lavoratore e le organizzazioni sindacali in caso di non rispetto delle clausole previste (che prefigurano una limitazione al diritto di sciopero);
- aumento dell’orario di lavoro (120 h di straordinario obbligatorie) e di turnistiche più gravose.

I lavoratori e le lavoratrici metalmeccanici scioperano
CONTRO:
- l'attacco portato dalla Confindustria e dalla FIAT al diritto di sciopero, alle condizioni lavorative, al diritto alla salute e al Contratto Nazionale
- gli inaccettabili ricatti della FIAT
- la politica del governo di distruzione dello stato sociale, della scuola pubblica, del diritto allo studio e dei tagli indiscriminati alla cultura, alla ricerca e all'innovazione
PER:
- riconquistare il Contratto Nazionale di Lavoro
- la difesa della contrattazione
- la democrazia nei luoghi di lavoro
- il diritto dei lavoratori a votare gli accordi ed i propri rappresentanti
- il blocco dei licenziamenti e una politica industriale che dia risposte alla crisi economica

Domani 18 Gennaio 2011 alle 9.00 presso il Tribunale di Melfi si terrà il presidio dei lavoratori, in concomitanza con la terza udienza sul ricorso presentato dalla FIAT contro il Decreto del Giudice di Melfi che ha disposto il reintegro dei tre lavoratori, di cui due delegati Fiom, e condannato la FIAT per attività antisindacale, ex art.28 L.300/70 (Statuto dei diritti dei lavoratori).