Giovedì 29 Aprile
La giornata ha inizio alle 9.30 con una affollatissima assemblea, davanti al presidio Barilla, che deve decidere sul cambio della forma di lotta. Dopo gli interventi di Rinaldini, Cillis, Raffo, Romaniello. Pepe e dei delegati Fiom Dino Miniscalchi, Emanuele De Nicola, Antonio Gravinese, e delle lavoratrici Gianlorenzo Rosaria e Asquino Sonia, molto attive nei presidi, oltre che di molti operai, alcuni dei quali non pienamente convinti dell'eventualità di rimuovere i presidi, si decide di accogliere la proposta del segretario nazionale della Fiom che è quella di trasformare i picchetti in un'assemblea permanente, con sciopero da proclamare ad ogni inizio turno in base all'andamento della trattativa, per verificare cosa la Fiat ha realmente intenzione di proporre durante la trattativa.
Quando si tratta di votare nessuno si esprime in dissenso e nessuno si astiene. La proposta è accolta di fatto all'unanimità.
Con un comunicato della segreteria nazionale, la Fiom dichiara di "fare proprie le decisioni assunte dall'assemblea dei lavoratori. Cioè quelle di trasformare i presidi in assemblea permanente con sciopero di 8 ore per ogni turno di lavoro. Sarà la stessa assemblea, sulla base dell'andamento del negoziato, ad assumere le ulteriori decisioni sulla lotta".
Parte la delegazione della Fiom composta oltre che dal segretario della Fiom Basilicata, anche da una delegazione delle Rsu. La tarda partenza non permette però di arrivare all'appuntamento delle 15. L'incontro è così spostato alle 21 presso la sede romana della Confìndustria.
Alle 13.30 passa il primo autobus che porta con sé solo 3 lavoratori. Arriveranno poi poche auto con capi e qualche operaio tra gli applausi ironici dei lavoratori. Sono 100 in Sata e 60 nelle aziende dell'indotto, quelli che lavorano, a dimostrazione che l'assemblea permanente è pienamente riuscita e che la Fiat, come le aziende dell'indotto, non sono in grado di riprendere la produzione perché i lavoratori hanno deciso di proseguire nello sciopero.
L'incontro delle ore 21 dura però solo due ore, perché la Fiat si dichiara indisponibile a discutere degli aumenti salariali. Per questo motivo rincontro è rimandato alle 10 del giorno successivo.
Alle 22 la nuova assemblea, con tantissimi lavoratori al presidio Barilla, visti gli esiti ancora incerti della trattativa di Roma, decide per il prolungamento dello sciopero.