Lunedì 19 Aprile
II primo turno di domenica sera della Sata lavora regolarmente, nonostante lo sciopero contestuale di 8 ore promosso alla Lear dalla Rsu Fiom ma il secondo turno, quello che ha inizio il lunedì alle 6 e interessato da un nuovo sciopero dalle 6.30 alle 8.30 proclamato dai lavoratori dell'Arvil per i motivi già detti. Lo sciopero però si protrae ancora per le ore successive fino a quando la Fiat decide di dichiarare nuovamente il "senza lavoro", pensando di poter mettere m questo modo i lavoratori gli uni contro gli altri.
Alla nuova comunicazione di "senza lavoro" da parte dell'Azienda, i lavoratori con alla testa i delegati Fiom rispondono con un affollato corteo interno che percorre buona parte dello stabilimento raccogliendo le adesioni di altri lavoratori. La decisione che matura all'istante è quella di un'assemblea da tenersi in sala mensa.
Sono ormai le ore 9 quando il corteo raggiunge la sala mensa per l'assemblea. Sono presenti sia i delegati Fiom e delle altre organizzazioni. Si tratta della prima volta che ciò accade. Al di fuori delle nomali convocazioni ed è un fatto straordinario.
I lavoratori in assemblea chiedono prima di tutto un diverso atteggiamento dell'azienda ed inoltre che la stessa avanzi richiesta di Cig per i lavoratori che sono stati interessati dal "senza lavoro". E, in accordo, con le organizzazioni sindacali presenti, fanno richiesta di un incontro alla Direzione sui temi da tempo all'ordine del giorno: aumenti salariali, migliori condizioni di lavoro, modificazione dei turni, provvedimenti disciplinari. Ed è a questo punto che l'indisponibilità della Fiat ad incontrare le Rsu, la cui assemblea è convocata per le ore 17, determina oltre che il proseguimento dello sciopero anche la decisione di formare i presidi fuori della fabbrica, con i primi lavoratori che escono dallo stabilimento intorno alle 11.30, dopo che si è tenuta un'altra intensa assemblea davanti ai cancelli dell'ingresso B.
Nel frattempo l'astensione dal lavoro coinvolge anche i lavoratori delle aziende dell'indotto, che come quelli della Sata, sono da tempo mobilitati per le identiche richieste. Arriva davanti ai cancelli dello stabilimento Giuseppe Cillis, segretario provinciale della Fiom lucana, presente sin dalla prima mattinata nell'area di Melfi per seguire da vicino le iniziative in atto.
L'assemblea delle Rsu, che ormai coinvolge tutto il sito Fiat, fissata per le ore 17, chiede la convocazione urgente di un incontro alla Fiat Sata e al Consorzio Acm, per discutere delle seguenti problematiche:
- prospettive occupazionali dell'intero settore auto;
- pagamento delle ore non lavorate con la Cig;
- rinnovo contratto aziendale;
- modifica dell'orario di lavoro con il superamento della doppia battuta per i dipendenti Sata e delle
altre aziende;
- equiparazione salariale con gli altri stabilimenti dei gruppi;
- migliori condizioni di lavoro.
Alla mobilitazione promossa dai lavoratori, dai delegati Fiom e di altre sigle sindacali, non partecipano quelli di Fim, Uilm e Fismic, che anzi si dissociano dalle modalità di lotta che i lavoratori, le Rsu di stabilimento e la Fiom stanno adottando per ottenere risposte chiare e soddisfacenti da parte dell'azienda che non è intenzionata neppure a chiedere la cassa integrazione per i lavoratori che ha collocato in "libertà".
I Presidi sono organizzati intorno alle cinque vie d'accesso allo stabilimento. I due presidi più grandi sono quello Fenice, nei pressi del Termodistruttore e quello Barilla, che diviene quello principale, il luogo simbolo della lotta. Altri tre presidi di dimensione minore sono organizzati su strade più piccole, tra cui quella che collega al comune di Lavello dove risiedono molti lavoratori dell'area.
Tra le prime dichiarazioni di sostegno, giunge quella del Senatore Ds, Piero di Siena, che esprime condivisione dei punti alla base della vertenza e il pieno appoggio alle iniziative di lotta.