Mercoledì 21 Aprile
Continua il presidio nell'intera area industriale attraverso i punti d'accesso alla Sata e alle aziende dell'indotto. Nessun lavoratore si presenta al turno delle 6. Mentre qualche tensione si produce sul secondo turno, quello che ha inizio alle 14. Ma i pochi lavoratori che vorrebbero recarsi a lavoro si convincono delle ragioni della lotta e decidono di non presentarsi.
Nel frattempo è prodotto il primo documento ufficiale da parte del Coordinamento delle Rsu del sito Fiat. Nel documento i delegati promuovono con il sostegno della Fiom e della Cgil una manifestazione per Sabato 24 aprile, con inizio al le ore 10 presso l'area industriale di Melfi per rispondere all'indisponibilità mostrata fin qui dalla Fiat e dal Consorzio Acm. Nell'occasione si fa appello a tutte le forze sindacali, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai Comitati di Scanzano e di Rapolla e a tutti i soggetti istituzionali e sociali affinché sostengano le iniziative di mobilitazione in atto.
Continuano, nel frattempo, a giungere gli attestati di solidarietà da parte delle Camere del Lavoro della Cgil Basilicata e non solo, dalle Rsu degli stabilimenti metalmeccanici diffusi in tutto il Paese, dalle strutture Fiom di tutta Italia, dai parlamentari, dai consiglieri comunali, provinciali e regionali del centro sinistra e di Rifondazione presenti in Basilicata.
In giornata la Fiat, a causa della mancata fornitura di componenti da parte dell'indotto agli altri stabilimenti del gruppo, è costretta ad interrompere anche le produzioni dell'Alfa di Pomigliano e di alcune linee di Mirafiori e giunge, addirittura a dover ricorrere ad un elicottero per prelevare dei componenti necessari allo stabilimento della Sevel che assembla il furgone Ducato, perché anche questo stabilimento non sia costretto ad interrompere la produzione